Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Quell'estate al castello

213812
Solinas Donghi, Beatrice 14 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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Quell'estate al castello

sentii venire i capelli dritti. Né a me né a Ippolita, pare impossibile, era venuto in mente che da come trovava la porta Remigio doveva per forza

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da lei. E tu hai detto che però adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello che indovinavo che doveva dire adesso, mi prese la tremarella. A Ippolita

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che qui ai tempi della villa (quella che c'era stata prima del castello) doveva esserci una grande fontana coi giochi d'acqua e le statue. - Che

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sbieco sul mio seggiolino - da come voltò indietro mezza faccia col sopracciglio tirato su. Doveva aver capito quasi tutto, Remigio, anche se nessuno

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allora; e ci siamo di nuovo guardate in faccia. In quel preciso momento tutt'e due abbiamo capito che cosa poteva, anzi doveva succedere poi. Stavamo

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, voglio dire. Sono stata io a dirle che se non voleva passare da principessa Tumistufi doveva rinunciare a farsi accompagnare dal cameriere. Infatti da

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cosa che Ippolita non aveva pensato era che anche a X quel nome, cioè quel cognome, che naturalmente era lo stesso degli zii, doveva per forza essere

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brutte cose di loro, ora che sapeva che non erano vere. Io mi dicevo, però, che non doveva essere una gran consolazione scoprire che in fondo avevano

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sbottonò, viceversa, sulla faccenda che le bruciava di piú, cioè il nuovo matrimonio di sua madre. Le bruciava soprattutto perché lei doveva ben saperlo

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invece una divisa scura con il berretto a visiera. Doveva cuocere due volte, là dentro. Mentre continuavamo a salire, una curva dopo l'altra, la campagna

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, qualsiasi cosa si facesse, passeggiata o altro, a una data ora non c'erano santi, doveva fare i compiti delle vacanze, una certa quota al giorno. Io mi

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Ma ci sono un sacco di altre cose da dire, prima che si arrivi a quello che doveva succedere poi. Non bisogna mica credere infatti che stessimo

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imbottito di spilli. Si doveva vedere che non ero per niente a mio agio, perché a un dato punto la zia di Ippolita mi guardò con l'aria di domandarsi cosa

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; però pensavo che mi avrebbe fatto un segno. Non la sentii quasi arrivare. Doveva essersi messe le scarpe da tennis, per non far rumore. Si fermò dietro

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